
In più di una occasione, nell’espletare il nostro mandato, fuori e dentro il Consiglio Comunale, l’esposizione di una nostra tesi in antitesi con quanto sposato dal Gruppo di maggioranza è stata considerata un’assenza di collaborazione.
Per sgombrare il campo da qualsiasi retrogusto il 6 agosto abbiamo pubblicato sulla nostra pagina Facebook alcune considerazioni in merito che richiamavano, riteniamo puntualmente, cosa si debba intendere per collaborazione in presenza di ruoli così impegnativi come far parte di un Consiglio Comunale, espressione di un elettorato che ha conferito apposito mandato. Riportiamo l’intervento.
Cari Sostenitori e Concittadini tutti,
in più occasioni si è fatto un espresso richiamo alla COLLABORAZIONE tra le componenti del Consiglio Comunale, o meglio alla opportunità di una più sinergica collaborazione.
Questa sofferenza viene evidenziata su alcuni post FB e anche in alcuni interventi in consiglio comunale. Sul principio generale siamo tutti d’accordo. Ma sulle modalità?
Forse il gruppo “Acquasparta e futuro” potrebbe essere considerato non collaborativo perché:
- Ha fatto tre interrogazioni, due delle quali sono state accolte al punto da far cambiare l’assegnazione di talune deleghe alla giunta, o far fare un passo indietro su precedenti incarichi, e la terza, riconosciuta palesemente illegittima anche dalla Regione Umbria?
- Ha fatto presente che la sostanziale invarianza, in fase di aggiustamento del bilancio preventivo, di fatto riconosce il valore di quanto svolto dalla precedente amministrazione?
Direi proprio di no. La nostra lista sta facendo il suo lavoro nel rispetto più nobile del termine “collaborazione”.
Collaborare significa lavorare insieme per uno scopo comune o, ancora, produrre qualcosa di meglio di ciò che si saprebbe / potrebbe fare da soli.
Lo scopo comune è il BENE DEI CITTADINI DI ACQUASPARTA e non il successo dell’una o dell’altra formazione.
Una visione troppo ORTODOSSA del concetto di collaborazione porterebbe alla omogeneizzazione del Consiglio Comunale al punto da evocare la connivenza. E questo i nostri Concittadini non se lo meritano.
CONNIVENZA e ORTODOSSIA sono concetti troppo lontani dall’obiettivo di sviluppo di una comunità che aspira a migliorarsi, se non evolvere in modo significativo.
Un altro aspetto mi preme sottolineare: a memoria mi sembra che negli anni precedenti le modalità di eccepimento della minoranza fossero molto meno garbate e, forse, anche meno foriere di risultato. Invito a confrontare i vari post, sempre se vi ci vorrete dedicare. Altrimenti provate a fidarvi.